Dagli ex magazzini alla Cittadella dello Sport, passando per parchi, mobilità integrata e design urbano: Trieste punta a una trasformazione architettonica del Porto Vecchio che ripensa gli spazi e li restituisce alla vita quotidiana.
Immaginate un parco lineare che si estende sul Golfo di Trieste, una cabinovia che ridefinisce la mobilità urbana e una rete di edifici riconvertiti secondo i più avanzati criteri di sostenibilità e architettura integrata. È la visione di Porto Vivo, il progetto di rigenerazione dell’ex Porto Vecchio che è entrato nella sua fase realizzativa. Promosso dal Comune di Trieste e da una rete di attori pubblici e privati, Porto Vivo si prepara a diventare un quartiere accessibile e multifunzionale, connesso al tessuto della città, grazie a un piano approvato nel 2024 dopo anni di confronto e progettazione condivisa. L’intervento prevede la creazione di un polo di innovazione, con l’intento di dare alla città un futuro più verde, fluido nelle connessioni e ricco di occasioni per chi lo vive.
Brochure ufficiale Porto Vivo, concessione del Comune di Trieste
Inoltre, la partecipazione del progetto al MIPIM di Cannes, il «Salone mondiale degli investimenti immobiliari», ha sottolineato la dimensione internazionale del progetto. In quell’occasione, un plastico multimediale ha offerto agli operatori italiani e stranieri una panoramica concreta sul masterplan e sulle strategie di sviluppo: dagli spazi per la ricerca all’inserimento di infissi e materiali ad alte prestazioni, passando per l’attenzione all’integrazione paesaggistica e alla qualità dell’abitare.
Lo stato dell’arte: cantieri avviati e interventi chiave
Con l’avvio dei cantieri nella primavera 2024, Porto Vecchio ha lasciato alle spalle gli anni della pianificazione entrando nella fase operativa della trasformazione urbana. Un investimento superiore a 500 milioni di euro — provenienti da capitali pubblici e privati — ha dato il via alla riconversione degli spazi industriali in disuso, segnando l’inizio concreto della riqualificazione del sito.
La realizzazione del Parco Lineare è uno degli interventi più significativi, con la piantumazione delle prime alberature che trasformeranno l’area in un polmone verde accessibile alla cittadinanza. Parallelamente, si stanno preparando le aree per una serie di interventi di grande impatto che andranno a definire il futuro volto dell’ex-scalo. Tra questi spicca la futura Cabinovia metropolitana, un’infrastruttura di trasporto innovativa che promette di collegare in modo efficiente diverse zone della città, riducendo il traffico veicolare e offrendo un nuovo punto di vista panoramico sul contesto urbano e costiero.
Un altro progetto di punta è la Cittadella dello Sport , un polo dedicato alle attività sportive e ricreative che mira a diventare un punto di riferimento per gli appassionati e un catalizzatore di eventi. Questo complesso multifunzionale includerà strutture all’avanguardia per diverse discipline, per la promozione di uno stile di vita attivo e sano. Infine, il nuovo asse paesaggistico del Viale Monumentale mira a riqualificare uno degli assi viari principali, trasformandolo in un percorso suggestivo e funzionale che valorizzi il patrimonio storico e architettonico, integrando elementi di design urbano e aree verdi.
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Il cantiere ha generato subito un effetto moltiplicatore sull’indotto: sono nate nuove opportunità di impiego e si sono attivate collaborazioni con imprese del territorio. Sui tratti affacciati sul golfo si vedono i primi segni della metamorfosi: demolizioni, scavi e le prime strutture che ridisegnano lo skyline portuale, segnando il ritorno della città su quella che per decenni era rimasta una cerniera chiusa tra terra e mare. Sul sito ufficiale portovivotrieste.it è possibile seguire l’evoluzione dei lavori attraverso tour virtuali, video e interviste.
La città verso il 2030
Mentre i lavori avanzano, Trieste guarda già al 2030. Il piano di riqualificazione si propone di trasformare l’ex-scalo in un polo di attrazione non solo per la città, ma per l’intera regione e, in prospettiva, per l’Europa. Stando a quanto riportato nella relazione tecnica, che accompagna il Masterplan dedicato a Porto Vecchio, le stime per il 2030 indicano una capacità ricettiva di circa diecimila persone al giorno. Numeri che includono: nuovi residenti, turisti e professionisti attratti da cultura, sport ed eventi.
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Un progetto così affronta però sfide complesse. Il grande tema, accanto alla riqualificazione, è quello della mobilità: l’incremento di frequentatori, abitanti e lavoratori rende necessario rafforzare il trasporto pubblico, investire su piste ciclabili e rendere più agevoli gli spostamenti pedonali.
Altra importante sfida riguarda la conservazione del vasto e prezioso patrimonio storico e architettonico di Porto Vecchio. Come evidenzia lo studio archeologico redatto per la Variante al Piano Regolatore Generale Comunale, il recupero deve coniugare restauro, valorizzazione storica e integrazione con il nuovo, per recuperare l’architettura ottocentesca e favorire attività tecnologiche e culturali senza snaturarne i caratteri originari. L’approccio punta a garantire la continuità tra le nuove funzioni e il tessuto edilizio storico, in coerenza con i principi della conservazione integrata e il coinvolgimento di tutte le parti interessate.
Photo cover: Comune di Trieste – Render dell’area Porto Vecchio